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NUOVE FRONTIERE PER LA STAMPA 3D: 3D BIORPINTING PER RIPRODURRE LA PELLE UMANA.

biostampante 3d


deviSapereChePiccolo

 

Cari lettori,
la tecnologia al servizio della medicina.
 È questo il tema del prossimo articolo che voglio condividere che illustra un altro importante traguardo raggiunto dalla ricerca: la possibilità di stampare porzioni di pelle umana grazie al processo di 3d bioprinting.
BUONA LETTURA!

drssa Cosima Coppola

 

 

Secondo l’IDC (International Data Corporation), il primo gruppo mondiale specializzato in ricerche e analisi di mercato nell’ambito delle tecnologie ICT e dell’innovazione digitale, il mercato della stampa 3D avrà un incremento annuo del 22,3% con una previsione di spesa mondiale di 29 miliardi di dollari entro il 2020 e il settore medico e della salute saranno tra quelli che potenzialmente verranno più coinvolti in questa crescita.
 
Ed è proprio di questi ultimi giorni la notizia della realizzazione della biostampante 3D per la pelle umana, che produce in tempi rapidi e a basso costo tessuti destinati ai trapianti e alla sperimentazioni di farmaci, cosmetici e sostanze chimiche. Usando un mix di cellule umane e plasma, è in grado di stampare lembi quadrati di pelle dal lato di 10 centimetri in appena 35 minuti.
 
Il dispositivo è stato ideato da un gruppo di ricercatori dell'Università Carlo III di Madrid guidato dal prof.  José Luis Jorcano del Dipartimento di Bio Ingegneria e  la cui ricerca ‘3D bioprinting of functional human skin: production and in vivo analysis’ è stata pubblicata sulla rivista online Biofabrication.

Esattamente come le stampanti 3D tradizionali che realizzano oggetti sovrapponendo sottili strati di materiale, il dispositivo realizzato dai ricercatori spagnoli stampa tessuti molto simili alla pelle umana. Al posto dell’'inchiostro', normalmente fatto da materiali plastici, la biostampante sovrappone strati di plasma e cellule prelevate per mezzo della biopsia e fatte moltiplicare in provetta. La stampante è in grado di riprodurre fedelmente la struttura della pelle, con uno strato più esterno che protegge dall'ambiente esterno e un secondo, più sottile ricco di collagene, la proteina che garantisce l'elasticità.
 
Lo strumento, già pronto per sperimentare farmaci o cosmetici, promette di ridurre tempi e costi rispetto alle tecniche usate finora.
Questo metodo di bioprinting, secondo quanto riportato da Alfredo Brisac, amministratore delegato di BioDan, l'azienda collaboratrice del progetto, permette di produrre pelle in modo standardizzato, in forma automatizzata, e con un processo meno costoso della produzione manuale.

La stampa 3D della pelle è l'ultima arrivata in una già diffusa produzione di organi che vengono costruiti con questa tecnica che ha avuto origine soprattutto all'interno dei fablab, i 'garage' degli artigiani che sfruttano le nuove tecnologie per il loro lavoro. Dopo laringe, trachea e cartilagini prodotte con tecniche simili, il nuovo risultato conferma le grandi potenzialità offerte dalle stampanti 3D nel campo della medicina.


fonti:  - www.idc.com - 3dprintingindustry.com - www.ansa.it