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Se sei donatore di sangue rischi di andare in pensione in ritardo!

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"A causa di una norma della riforma previdenziale, migliaia di donatori  di sangue ed emocomponenti sarebbero costretti ad allungare la propria permanenza sul posto di lavoro per un numero di giorni pari ai permessi ottenuti per le donazioni o a decurtarsi del 2% l’assegno previdenziale nel caso in cui non volessero recuperare le giornate perse."

 

La causa pare debba attribuirsi ad una norma contenuta nella Riforma Fornero. La norma prevede, infatti, che sulle anzianità contributive maturate prima del 2012 sia applicata una riduzione pari all'1% per ogni anno di anticipo nell'accesso al pensionamento rispetto all'età di 62 anni. Il taglio sale al 2% per ogni ulteriore anno di anticipo rispetto ai 60 anni.

Se vi trovate in questa fascia di lavoratori vi consiglio di approfondire la questione rivolgendovi ai vostri centri di riferimento per il calcolo pensionistico.
Anche se voglio ricordare che la legge sulla donazione di sangue,  vigente a tutt'oggi  in Italia (legge 219/05)  prevede secondo l’articolo 8 comma 1 della stessa legge il riconoscimento della retribuzione e dei contributi per la giornata in cui si è compiuta la donazione.

"Penalizzando i donatori dal punto di vista pensionistico - ha dichiarato  il presidente di Avis nazionale, Vincenzo Saturni - non si riconosce il valore morale e solidale della donazione di sangue per il servizio sanitario nazionale, scoraggiando per l’immediato futuro la chiamata dei donatori (attuali e potenziali) e mettendo seriamente a rischio l’obiettivo dell’autosufficienza nazionale di sangue ed emocomponenti. E questo, semplicemente, non è accettabile".

Informa i tuoi amici donatori di sangue.

 

Dr.ssa Mina Coppola Mussa